venerdì 16 novembre 2012

Curiosità sul Castello di Chambord (il più vasto castello della Loira) -Francia-



Il castello di Chambord è il più vasto dei castelli della Loira. È stato costruito tra il 1519 ed il 1547 nei pressi di una curva del fiume Cosson, corso d'acqua affluente del Beuvron che si getta poi a sua volta nella Loira. Nel 1981 fu iscritto nella lista dei siti Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO, ed ora rientra assieme a tutta la Valle della Loira.
Nel 1516 Francesco I tornò dall'Italia con il desiderio di  creare una propria area di caccia e costruire un palazzo nello stile rinascimentale italiano. Decise di costruirlo nell’area di Chambord, territorio reale dal 1498 quando il duca di Orlèans, proprietario dell’area, divenne re di Francia con il nome di Luigi XII.
I lavori iniziarono nel 1526 e il progetto originale fu modificato e ingrandito più volte dal sovrano. Il nome dell’architetto rimane sconosciuto, ma pare che fu ispirato da Leonardo da Vinci, allora architetto ufficiale di corte.
Dopo la morte di Francesco I i re di Francia abbandonarono il castello. La struttura si salvo dal degrado in seguito a restaurazioni eseguite da Gastone d’Orlèans, che lo ricevette in dono da suo fratello Luigi XIII nel 1639.
Dal 1932 è proprietà dello stato francese il quale, dopo la seconda guerra mondiale, lo fece restaurare.
Oggi il castello è visitabile e al suo interno sono organizzate manifestazioni ed esposizioni che riguardano la sua storia, come gli arazzi del medioevo. Dal 1947  Il castello è all'interno di un dominio boscoso di 5440 ettari, circondato da un muro di cinta lungo ben 32 km che lo rende il più grande parco forestale chiuso d'Europa. I cervi ed i cinghiali sono gli abitanti più rappresentativi dei suoi boschi. il parco è stato classificato come riserva nazionale di caccia e fauna selvatica. 

mercoledì 14 novembre 2012

Curiosità sul Castello di Rapallo (Genova) Italia


Il castello sul mare si trova nella cittadina ligure di Rapallo, in provincia di Genova. Il maniero è posizionato, a differenza di altri castelli o fortezze liguri, antistante lo specchio acqueo rapallese nel lungomare Vittorio Veneto. È denominato anche ilCastello Medievale, definizione errata visto che la costruzione è risalente alla seconda metà del XVI secolo a Medioevo ormai "archiviato" da cinquant'anni. All'interno è presente anche una piccola cappella dedicata a San Gaetano costruita nel 1688 con la caratteristica cupoletta con campana, ben visibile all'esterno del castello.
In ambito territoriale è il simbolo per eccezione della Città di Rapallo e dichiarato monumento nazionale italiano dal Ministero dei Beni Culturali. l 4 luglio del 1549 Rapallo subì un notevole saccheggio da parte dell'ammiraglio-pirata turco Dragut culminante con il rapimento di cento fanciulle e bambini, fatti in seguito schiavi dai pirati una volta saliti a bordo delle navi. Nonostante all'epoca a Rapallo esistesse un borgo cittadino difeso da mura naturali, costituito principalmente dalle alte case sul litorale costiero, e da torri di avvistamento tra le alture, l'attacco improvviso riuscì lo stesso complice soprattutto l'oscurità della notte. La Repubblica di Genova, alleata e protettrice di Rapallo dal 1229, arrivò come da accordi in suo soccorso ma a massacro oramai concluso permettendo però la fuga del pirata dal golfo tigullino. Sarà il capitano genovese Gregorio Roisecco, comandante delle truppe arrivate da Genova, colui che propose allora ai Rapallesi la costruzione di un maniero o castello per la difesa del borgo.
Una locale tradizione, inserita tra gli eventi più celebri durante le festività patronali in onore di Nostra Signora di Montallegro nei primi tre giorni di luglio, vede il castello cinquecentesco protagonista di un curioso spettacolo pirotecnico. La sera del 3 luglio, serata conclusiva delle celebrazioni religiose, il castello viene dato simbolicamente "alle fiamme" con un collaudato programma pirotecnico e di fumogeni, al passaggio dell'arca argentea della Madonna di Montallegro nei pressi del maniero sul lungomare rapallese.
Precedentemente l'evento del simbolico incendio vengono inoltre innescati i celebri mortaletti o mascoli liguri che detonano lungo il breve percorso che separa il castello dalla terra ferma.
Terminato il "fragoroso" scoppiettare dei mascoli il castello si colora, con l'ausilio di lacrimogeni, di un rosso intenso fino alla conclusiva "cascata bianca" dalla torretta e lungo il perimetro della fortezza.

Curiosità sul Castello Maschio Angioino (Napoli) Italia


Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale, nonché uno dei simboli della città di NapoliIl castello domina la scenografica piazza Municipio ed è sede della Società napoletana di storia patria e del Comitato di Napoli dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, ospitato nei locali della SNSP. Nel complesso è situato anche il Museo civico della città di Napoli, cui pertengono la Cappella palatina e i percorsi museali del primo e secondo piano. 
 Il castello ricostruito da Alfonso d'Aragona si presenta di pianta irregolarmente trapezoidale ed era difeso da cinque grandi torri cilindriche, quattro rivestite di piperno e una in tufo, e coronate da merli su beccatelli. Le tre torri sul lato rivolto verso terra, dove si trova l'ingresso, sono le torri "di San Giorgio", "di Mezzo" e " di Guardia" (da sinistra a destra), mentre le due sul lato rivolto verso il mare prendono il nome di torre "dell'Oro" e di torre "di Beverello" (ancora da sinistra a destra). Il castello è circondato da un fossato e le torri si elevano su grandi basamenti a scarpata, nei quali la tessitura dei blocchi in pietra assume disegni complessi, richiamando esempi catalani.  
Sul lato del castello rivolto al mare si affaccia la parete di fondo della "Cappella palatina", o chiesa di "San Sebastiano" o di "Santa Barbara", unico elemento superstite del castello angioino trecentesco, dunque di architettura gotica. Sebbene danneggiata nel terremoto del 1456, la cappella è stata in seguito restaurata. La facciata sul cortile interno presenta un portale rinascimentale con rilievi di Andrea dell'Aquila e di Francesco Laurana e un rosone, rifatto in epoca aragonese dal catalano Matteo Forcimanya per sostituire quello del trecento distrutto da un terremoto.
I sotterranei sono costituiti da due zone situate nello spazio che si trova sotto la Cappella Palatina: la fossa del coccodrillo e la prigione dei Baroni.
La fossa del coccodrillo, detta anche del miglio, era il deposito del grano della corte aragonese, ma era usata anche per segregare i prigionieri condannati a pene più severe. Un'antica leggenda narra di frequenti e misteriose sparizioni dei prigionieri a causa delle quali fu incrementata la vigilanza. Non si tardò a scoprire che queste scomparse avvenivano a causa di un coccodrillo che penetrava da un'apertura nel sotterraneo e trascinava in mare i detenuti per una gamba dopo averli azzannati. Una volta scoperto questo furono sottoposti alle fauci del rettile tutti i condannati che si volevano mandare a morte senza troppo scalpore.In seguito per ammazzare il coccodrillo si utilizzò come esca una grande coscia di cavallo e, una volta morto, venne impagliato ed agganciato sulla porta d'ingresso del Castello.
Nella fossa dei Baroni invece si presentano al cospetto dei visitatori quattro bare senza alcuna iscrizione e sono probabilmente quelle deinobili che presero parte alla congiura dei Baroni nel 1485.

Curiosità sul Castello di Bran,Romania (il castello del conte Dracula)


Il Castello di Bran (Törzburg in Lingua tedesca e Törcsvár in Lingua ungherese), presso il villaggio di Bran (vicino Braşov) è un monumento nazionale della Romania. La fortezza sorge sull'antico confine tra la Transilvania e la Valacchia. Nel XIV, il castello apparteneva a un complesso di cittadelle situate sui confini. Le prime notizie di cui si dispone risalgono al 9 novembre 1377. Costruito nel 1378 sullo spuntone di una roccia, il castello di Bran doveva difendere e controllare la strada commerciale che univa la provincia di Valacchia alla Transilvania. Era anche un posto di dogana, residenza del Re. Oggi è un museo d'arte feodale .
Il Castello di Bran ha ispirato la descrizione del castello di Dracula nel romanzo di Bram Stoker, ma non è il vero manierostoricamente appartenuto al voivoda (principeVlad III di Valacchia. Il vero Castello Dracula è l'ormai distrutto Castello di Poenari.